CHI SIAMO
Siamo una cooperativa composta esclusivamente da donne, nata nel 2010. All’interno del più grande carcere femminile di Pozzuoli, Napoli, produciamo caffè artigianale seguendo l’antica tradizione napoletana. Nel nostro progetto coinvolgiamo attivamente le donne detenute, che desiderano essere protagoniste attive del proprio cambiamento. Come ci insegna Simone de Beauvoir: “Donne non si nasce, si diventa”.
La Cooperativa Sociale Lazzarelle, fondata nel 2010, è un’impresa femminile che produce caffè artigianale nel carcere femminile di Pozzuoli, coinvolgendo attivamente le donne detenute. L’obiettivo principale è promuovere processi di inclusione e riabilitazione attraverso un lavoro che valorizzi le capacità e le potenzialità delle persone provenienti da contesti di marginalità economica e vulnerabilità sociale.
La Cooperativa si sostiene interamente tramite la propria produzione e non riceve finanziamenti pubblici. Nel 2019, ha ricevuto il primo premio nell’ambito degli imprenditori per l’economia civile, riconoscimento del suo impegno e contributo sociale.
La Cooperativa Sociale Lazzarelle, fondata nel 2010, è un’impresa femminile che produce caffè artigianale nel carcere femminile di Pozzuoli, coinvolgendo attivamente le donne detenute. L’obiettivo principale è promuovere processi di inclusione e riabilitazione attraverso un lavoro che valorizzi le capacità e le potenzialità delle persone provenienti da contesti di marginalità economica e vulnerabilità sociale.
La Cooperativa si sostiene interamente tramite la propria produzione e non riceve finanziamenti pubblici. Nel 2019, ha ricevuto il primo premio nell’ambito degli imprenditori per l’economia civile, riconoscimento del suo impegno e contributo sociale.
EFFETTO MOLTIPLICATORE
Negli anni abbiamo constatato che incrementando la visibilità e le opportunità di acquisto dei prodotti provenienti dalle realtà produttive carcerarie, si favorisce un aumento della produttività all’interno del carcere. Questo, a sua volta, comporta un coinvolgimento numerico maggiore di detenuti/e. La promozione e la divulgazione dei prodotti dell’economia carceraria generano un impatto sociale su vasta scala, sensibilizzando la popolazione su tematiche spesso poco conosciute. Questo ciclo virtuoso contribuisce a una dinamica economica positiva (business-to-business).
IL CONTESTO IN CUI OPERIAMO
Gli alti tassi di disoccupazione nel Mezzogiorno mettono in evidenza le difficoltà delle donne nell’ingresso al mercato del lavoro. Queste difficoltà si amplificano ulteriormente se una donna ha sperimentato una detenzione, spesso non perché sia coinvolta in attività criminali organizzate, ma perché proviene da contesti di marginalità e povertà.
Nel caso specifico del Carcere Femminile di Pozzuoli, meno del 5% delle donne detenute è coinvolto in reati di sangue o di particolare gravità sociale. Nonostante ciò, una volta uscite dal carcere, la detenzione agisce come un secondo stigmatizzazione per le donne più vulnerabili, che spesso rinunciano persino a cercare lavoro. In realtà, molte di queste donne possiedono competenze e conoscenze che possono essere valorizzate e integrate nel sistema. Molte di loro hanno esperienza nell’ambito della produzione alimentare, della preparazione e della somministrazione di cibi, spesso basate su competenze familiari.
Da queste basi, è possibile costruire un legame tra le donne e la comunità esterna, graduando il passaggio dalla detenzione alla libertà.
IL CONTESTO IN CUI OPERIAMO
Gli alti tassi di disoccupazione nel Mezzogiorno mettono in evidenza le difficoltà delle donne nell’ingresso al mercato del lavoro. Queste difficoltà si amplificano ulteriormente se una donna ha sperimentato una detenzione, spesso non perché sia coinvolta in attività criminali organizzate, ma perché proviene da contesti di marginalità e povertà.
Nel caso specifico del Carcere Femminile di Pozzuoli, meno del 5% delle donne detenute è coinvolto in reati di sangue o di particolare gravità sociale. Nonostante ciò, una volta uscite dal carcere, la detenzione agisce come un secondo stigmatizzazione per le donne più vulnerabili, che spesso rinunciano persino a cercare lavoro. In realtà, molte di queste donne possiedono competenze e conoscenze che possono essere valorizzate e integrate nel sistema. Molte di loro hanno esperienza nell’ambito della produzione alimentare, della preparazione e della somministrazione di cibi, spesso basate su competenze familiari.
Da queste basi, è possibile costruire un legame tra le donne e la comunità esterna, graduando il passaggio dalla detenzione alla libertà.
COSA FACCIAMO
Produciamo una miscela di caffè artigianale di qualità, selezionando grani arabica secondo l’antica tradizione napoletana. Questo doppio impegno equo è sottolineato dalla nostra scelta di collaborare con la cooperativa Shadhilly per l’approvvigionamento dei nostri chicchi di caffè. Shadhilly unisce piccoli produttori provenienti dal Sud del mondo, garantendo sostenibilità sociale ed ambientale. Il nostro caffè è lavorato senza l’aggiunta di additivi in nessuna fase, rispettando i tempi naturali della tradizione artigiana napoletana.
Le nostre confezioni di caffè sono realizzate in materiale plastico senza alluminio, consentendo un facile riciclaggio insieme alla plastica nella raccolta differenziata. Nel 2017 abbiamo esteso la nostra linea di produzione per includere tè e tisane. Attualmente produciamo e distribuiamo circa 50.000 confezioni di caffè all’anno, con la possibilità di aumentare la capacità produttiva a 100.000 confezioni senza apportare modifiche all’impianto.